Futuro

Le comunità che costruiamo sono prima di tutto le comunità che immaginiamo, di cui costruiamo un’immagine non solo possibile, ma desiderabile. Fare lavoro di comunità ha voluto dire fare un esercizio collettivo di desiderio. Desideriamo qui e ora qualcosa che ha radici nella nostra storia, ma che si proietta nel futuro.
Nel lavoro con le comunità il futuro è una guida per i cambiamenti che vogliamo e che possiamo operare. Come ci insegnano i futurologi, il tempo dell’azione è un tempo non lineare: non è scandito dalla successione passato, presente, futuro. Piuttosto, è scandito dalla successione passato, futuro, presente. Siamo diventati questo, vogliamo essere così, quindi oggi agiamo in questo modo.

Certo, è un futuro ancora ipotetico e la nostra azione vive di un grande se: se facciamo così, otterremo quello che ci siamo prefissati?
Il lavoro per il futuro che abbiamo immaginato è un lavoro fatto di tentativi, di adattamenti, di correzioni. Più simili a fare del bricolage che a operare come degli ingegneri.

Il bello del futuro è che non sempre si arriva dove si voleva. Nella differenza tra quello che abbiamo immaginato e quello che riusciamo a generare ci sono le informazioni di cui abbiamo bisogno per imparare.
In questa sezione ci sono alcune delle nostre ipotesi su come fare comunità.

Da domani, da oggi.

1.

Luoghi casa

Mantenere vitali i luoghi di incontro e aggregazione, rendendoli più inclusivi, trasformabili in base alle persone che li attraversano e soprattutto sempre più belli: che la bellezza, si sa, genera voglia di restare, appartenere, immaginare cose nuove, provare a trovare insieme risposte a speranze e desideri. Luoghi con le porte spalancate e con i soffitti che si aprono a piacere per far entrare luce, persone, voci che vengono da fuori, idee. Spazi in cui la vita si fa, tra un caffè e quattro chiacchiere, come a casa.

2.

Gentilezza diffusa

Praticare la gentilezza diffusa attraverso gesti di cura e attenzione: condividere la torta appena sfornata con un vicino o un collega, sorridere – addirittura salutare! – chi si incontra per strada soprattutto se è sconosciut*, lasciare una cartolina con un messaggio positivo dentro una buca delle lettere, preparare un pranzo da condividere, suonare un campanello senza scappare, organizzare una festa per le vie del paese, illuminare l’altr*, facendolo sentire accolt* e magari con una storia che si ha voglia di ascoltare.

3.

Partecipazione

Fare largo alle idee, che non ce ne sono mai troppe, accompagnare le persone con strumenti utili per dare alle idee radici e ali. Che si tratti di momenti di incontro e di sostegno tra neomamme, che siano passeggiate di gruppo per scoprire luoghi della propria città o appuntamenti per trovarsi a sferruzzare, giocare o leggere insieme, il cuore pulsante è sempre lo stesso: continuare a ricercare con tenacia e passione la dimensione collettiva, tessere reti e tracciare sentieri nuovi da percorrere con tutti i piedi possibili, rivendicando il diritto alla partecipazione, alla creatività e alla libertà.

Timeline

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione. più informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close