Elisabetta Favini

Di cosa sono alla ricerca

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In passato sono stata una cittadina attiva nella comunità, lo sono stata di meno in questi anni a causa della malattia di mia mamma. Penso di essere alla ricerca di un minimo di supporto. La malattia di mia madre mi aveva terrorizzata, mi sentivo impotente, andare all’Alzheimer caffè è stata una svolta positiva, mi sono sentita meno smarrita.

Luogo scoperto

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Nel territorio Rhodense ho scoperto Melograno. Una struttura nella quale io non ero mai entrata, ma che è stata d’aiuto per me e mio padre e spero che lo sia stato anche per mia madre, almeno finché era capace di rendersi conto. È stato un luogo di aiuto.

Persone importanti

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Le persone più importanti della comunità sono quelle di Alzheimer cafe. Non ero abituata a mostrarmi. La malattia di mia mamma ha rappresentato un colpo durissimo, io ero rientrata al lavoro e l’incapacità di gestirla mia ha portato a cercare fuori di me. L’assessore dei servizi sociali di Cornaredo, che è stata la prima persona che mi ha visto piangere – perché all’inizio riuscivo solo a piangere -, senza conoscermi, mi ha teso la mano, mi ha aiutata a prendere la fiducia nei confronti dell’esterno e a uscire da questo dramma personale.

Cosa trovo nel gruppo

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Io da pochissimo faccio parte dell’Alzheimer Fiore e vogliono restituire quell’accoglienza che mi è stata riservata. Voglio restituire quello che ho trovato. Vorrei che qualcun altro come me che si sente disperato, da questo progetto possa trovare accoglienza.

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