Arianna Fumagalli. Marzo 2019, Settimo Milanese, Palazzo Granaio. Un gruppo di bambini si è appena fatto fare un tatuaggio con l’hennè sulla mano. È la prima volta che i bambini fanno questa esperienza. Ci troviamo all’open day della scuola di italiano per stranieri di Palazzo Granaio organizzato durante la settimana del dialogo tra le culture a Settimo Milanese. Gli studenti della scuola di italiano provenienti da diverse parti del mondo hanno incontrato gli studenti di una quarta elementare di Settimo e sono diventati a loro volta insegnanti. In questo caso una studentessa proveniente dall’Egitto ha mostrato ai bambini come si fanno i tatuaggi con l’hennè e ad ognuno di loro ha fatto un disegno diverso sulla mano. Quando l’hennè si asciugherà rimarrà un disegno aranciato che scomparirà solo dopo diversi lavaggi. I bambini erano davvero esaltati da questa scoperta e la nostra studentessa era molto orgogliosa di aver insegnato questa tradizione del proprio paese e di essere stata apprezzata per questa sua abilità.

Un luogo in cui mi piace stare

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Il luogo in cui mi piace stare è il Palazzo Granaio. È il luogo nel quale lavoro, perché sono un’operatrice del progetto. Un posto che amo molto, in cui mi sento sempre a casa, molto familiare e accogliente. Dove sempre si incontrano tantissime persone, con cui c’è sempre la possibilità di condividere cose belle con tutti.

Arianna Fumagalli. Giugno 2019, Settimo Milanese, Palazzo Granaio. Pranzo della domenica durante il Guardaroba Amico. Tavolata che vede la partecipazione di alcune badanti, alcune volontarie del Guardaroba Amico, e le operatrici di #Oltreiperimetri. Brindiamo alla bella giornata e condividiamo i cibi portati da tutte. È un’occasione per assaggiare pietanze rumene, calabresi, napoletane… Si chiacchiera, si ride, si beve, ci si conosce. È diventato un appuntamento fisso mensile che piace molto a tutti. Le badanti all’inizio pranzavano solo tra di loro, ora aggiungono sempre nuovi posti a tavola e danno anche una mano col Guardaroba Amico dove prendono anche abiti per sé e per la famiglia lontana. Per le volontarie del Guardaroba Amico è un piacere passare una domenica diversa dal solito e fare la pausa pranzo in compagnia. Anche per noi è molto bello, non sembra che stiamo lavorando. Evviva la varietà e la bella compagnia!

Un momento difficile

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Se ripenso alla mia storia, un momento difficile è stato quando mi hanno detto che dovevo essere operata con urgenza al cuore. È stato molto disorientante, ho avuto tantissima paura, ho dovuto prendere delle decisioni molto velocemente che riguardavano il mio futuro, perché riguardavano la mia possibilità di vita.

Arianna Fumagalli. Un giovedì pomeriggio a “Pomerendiamo”, marzo 2016, Settimo Milanese, Osteria Palazzo Granaio. In primo piano Linda, una delle promotrici del progetto “Pomerendiamo” (spazio di merenda, incontro, gioco, per adulti e piccini) sta scrivendo sul bicchiere il nome di uno dei bambini di Nora che è lì accanto. È la prima volta che Nora e i suoi figli vengono a “Pomerendiamo”, sono egiziani da poco arrivati in Italia, non parlano ancora bene l’italiano. Nora frequenta la scuola di italiano dove ha saputo di “Pomerendiamo”. Linda ha appena accolto Nora e i suoi figli, e ora li ha portati al tavolo della merenda. Dietro si vedono altri adulti e bambini che stanno parlando e giocando. Linda per un paio di anni è stata molto attiva all’interno di #Oltreiperimetri e ha portato tante energie e idee nell’organizzazione di “Pomerendiamo”. Ora è tanto che non la vediamo, la sua bambina è cresciuta e lei si è dedicata ad altro. Nora ha imparato bene l’italiano e ha avuto un altro bambino. Partecipa ancora alla scuola, al momento del chai ed è sempre presente alle feste. “Pomerendiamo” è stato il primo laboratorio di comunità nato a Settimo, è stato anche il primo da cui è nato un servizio gestito dai cittadini.

La comunità

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Tante volte nella mia vita ho sentito la comunità vicina. In particolare, mi vengono in mente due situazioni più difficili affrontate in questi ultimi anni che riguardano delle condizioni di salute. La prima, quando mi hanno operato al cuore, la seconda quando mi hanno diagnosticato il linfoma con la terapia nel corso dell’anno. In queste occasioni la comunità, soprattutto gli amici più cari, ma anche i vicini di casa, mi è stata veramente vicino, mi è stata di aiuto in tutti i modi. Devo dire che grazie all’apporto della comunità che mi ha sorretta e sostenuta, sono stata in grado di reggere queste due situazioni molto faticose e di andare avanti.

Il primo appuntamento

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Il mio primo appuntamento ad un laboratorio di comunità è stato all’inizio del 2016 a Palazzo Granaio. Ricordo che eravamo esattamente sul soppalco del salone seduti sui divanetti, ero con un gruppetto di cittadini, tutti genitori di bambini piccoli, ed era agli albori di quello che sarebbe diventato poi a tutti gli effetti il laboratorio di comunità “Pomerendiamo” Erano proprio gli inizi, quindi c’era un po’ di timore e disorientamento. Era la prima volta che si mettevano in pratica questi laboratori di comunità ed era una sperimentazione e una novità per tutti noi. Tanto entusiasmo, tanta voglia di partire, di sperimentare, ma allo stesso tempo qualche timore.

Arianna Fumagalli. Dicembre 2018, Settimo Milanese, Palazzo Granaio. Una coppia di signori anziani ha appena donato dei vestiti al banco di accoglienza del Guardaroba Amico. Delia, una volontaria del Guardaroba Amico, prende gli abiti che subito dopo verranno messi sugli stender a disposizione di altri cittadini che potranno sceglierli e prenderli gratuitamente. Il Guardaroba Amico si tiene ogni ultima domenica del mese, è frequentato sempre da tante persone che donano e che prendono. Questa coppia di signori è appena arrivata, ha consegnato gli abiti in dono e tra poco farà un giro tra gli stender per vedere se trovano qualche cosa di loro gradimento. Lui ha con sè un carrellino così può evitare di portare pesi e fare fatica. Lei si chiama Tullia ed è una brava sarta. Ad un certo punto è entrata a far parte del gruppo come volontaria e ha cucito delle coccarde di stoffa che tutte indossavamo come segno distintivo di appartenenza al gruppo. Lei e il marito hanno anche aggiustato una macchina da cucire precedentemente regalata e che è stata poi utilizzata per un corso di cucito. Tante delle volontarie del gruppo Guardaroba Amico inizialmente ci hanno conosciuto venendo a portare o a prendere vestiti. Lui sta sorridendo, ho notato che le persone quando donano, quando fanno qualche cosa per gli altri sono contente.

Arianna Fumagalli. Gennaio 20020, Settimo Milanese, Palazzo Granaio. Delia e Mara fanno parte del gruppo badanti che nei giorni liberi si ritrovano a Palazzo Granaio.  In questa occasione hanno accompagnato al Granaio le nonnine di cui si occupano. Nei freddi pomeriggi invernali il Granaio diventa un luogo caldo e accogliente dove passare un po’ di tempo in compagnia. Al Granaio si trovano anche tanti libri donati da altri cittadini che si possono prendere senza necessariamente riportarli. Si possono tenere oppure regalare ad altri, l’importante è che i libri continuino a circolare. A tutte e quattro piace molto leggere e così in quell’occasione ognuna di loro ha scelto qualche libro di proprio gradimento. Per me è stata l’occasione per conoscere le due nonnine e ascoltare i racconti della loro vita e della loro gioventù. Sedute attorno al tavolo e davanti ad un tè caldo abbiamo chiacchierato a lungo tutte insieme. Mara e Delia erano molto orgogliose di poter mostrare il Granaio alle nonne, per loro è un po’ una seconda casa.

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